Domotizzare le luci di casa con Sonoff Mini R4 Extreme e Dual R3

Posted by RedBlue on November 03, 2025 · 3 mins read

Nell’ambito del mio progetto di domotica casalinga, non potevano mancare le luci. Per questa parte, ho deciso di ricorrere a due dispositivi in particolare: il Sonoff Mini R4 Extreme e il Sonoff Dual R3.

Nel primo caso, il Sonoff Mini R4 Extreme è uno switch a due vie capace di pilotare tanto un interruttore, ossia il classico caso in cui abbiamo da accendere e spegnere una lampadina da un unico punto, quanto un deviatore, ovvero un dispositivo usato in tutti quei casi in cui abbiamo la possibilità di accendere una lampada da più punti.

Nel secondo caso invece, il Sonoff Dual R3 è un dispositivo che nasce per pilotare i motori tubolari delle tapparelle elettriche, in quanto permettono di controllare due fasi, quindi appunto salita e discesa, ma può tranquillamente essere usato per pilotare delle lampade collegate ad un relè, ovvero tutti quei casi in cui si hanno due lampadine collegate ad un unico pulsante, e per l’accensione/spegnimento abbiamo il classico ciclo: click 1 -> accende solo lampada 1, click 2 -> accende solo lampada 2, click 3 -> accende entrambe, click 4 -> spegne entrambe.

Con un Sonoff Dual R3 riusciamo ad assegnare una lampadina ad ognuno dei due canali, e quindi pilotarle entrambe con successo (ovviamente, il dispositivo va configurato opportunamente tramite l’apposita app per indicargli che sta gestendo delle luci e non un motore).

Il grande punto di forza di un Sonoff Mini R4 Extreme è invece la dimensione ridottissima, praticamente entra in ogni scatola, anche se già piuttosto “piena” (l’ho installato tranquillamente in una 503 standard piena di cavi, basta giocare un po’ e la si chiude tranquillamente).

Entrambi i dispositivi sono assolutamente integrabili con Alexa, che li riconosce al volo una volta terminata la configurazione iniziale, e possono quindi essere tranquillamente controllati anche con la voce. Ovviamente, in entrambi i casi si mantiene la possibilità di utilizzare il comando fisico preesistente, sarà il dispositivo smart a “riconoscere” il corretto stato delle lampade e ad adeguarsi di conseguenza.

NOTA A MARGINE: prima di scrivere questo articolo ho pensato a lungo a come impostarlo, e soprattutto se dargli un taglio più da recensione o più da guida (quindi dando spazio a delle descrizioni più tecniche e a vere e proprie guide d’installazione). Alla fine ho optato per la recensione, in quanto, pur nella loro estrema semplicità, si tratta di dispositivi che lavorano a 220 V, che quindi vanno trattati da chi sa quello che sta facendo, e senza improvvisare. Inoltre, per funzionare hanno bisogno di un’alimentazione, e quindi di una fase in ingresso e un neutro. Se nel punto in cui dobbiamo installare il nostro dispositivo manca ad esempio il neutro, questo andrà “tirato” prendendolo da qualche parte, andando quindi ad effettuare una (piccola) modifica all’impianto, il che presuppone, appunto, che si sappia cosa fare e si possegga un minimo di attrezzatura. Personalmente, ho quel minimo di background ed esperienza che mi consentono di fare questo genere di lavoretti tranquillamente e in sicurezza, ma in caso contrario va chiamato un elettricista.

Stay tuned..